Il Bicerin, questo sconosciuto.


Basta, sfatiamo il mito che il Bicerin, la famosa specialità torinese, sia a base di liquore. Non lo è nella maniera più assoluta, e quello che viene "spacciato" come liquore di Torino non è altro che una volgare bufala.
Il Bicerin era nel XVIII secolo la bevanda calda della colazione del torinese: un terzo cioccolata calda, un terzo caffè ( fatto alla turca,  importato da Vienna grazie allo stretto legame Savoia- Ausburgo per i servigi militari prestati dal Principe Eugenio di Savoia) e un terzo "fior" del latte, la panna della bollitura appunto.
Veniva servito con un cestino con sei piccole sfogliatine fatte a forma di cornetto ( che  i Francesi ci avrebbero successivamente rubato, creando così i croissants) dal costo di un soldo ciascuna, per cui si serviva il bicerin e "ses sold" ( un bicerin e sei soldi): il cliente a seconda di quante sfogliatine aveva mangiato avrebbe pagato di conseguenza.
C'erano anche altre due proposte di Bicerin: "Pur e fior" cioè cioccolata pura e crema di latte ( senza caffè quindi) e "Pur e barba" cioccolata e caffè, che in slang torinese era appunto chiamato "barba", un bicerin senza latte quindi.
Il Bicerin era consumato inoltre solo al mattino, tant'è che alla richiesta di un Bicerin pomeridiano il proprietario del caffé - racconta la storia -  avrebbe sorvegliato attentamente il cliente perché sicuramente era un "forestiero" che di quei tempi non era benvisto ( il turismo a Torino già allora faceva fatica a decollare...).
Pertanto, nel Bicerin non c'è alcun liquore, e alla Maison potete consumarlo nelle tre versioni: peccato solo che nessuno più faccia le sfogliatine....

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